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Non c’ due senza tre!

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Era la terza volta, sinceramente non me l'aspettavo!

 

Loro mi guardavano stranamente, percepivo lo sguardo di quattro occhi percorrermi tutto il corpo, ed  ogni volta era come se quattro spilli mi pungessero. 

Quando uscivo, anche la gente mi guardava in modo strano, i loro sguardi indugiavano sul mio viso,

poi scendevano giù lentamente fino ai piedi, sembravano voler penetrare dentro di me per appropriarsi di ogni mio pensiero.

Elena molto nota in giro per la sua tirchiaggine e, per la consueta dimenticanza, peraltro quotidiana del portafoglio, mi offrì, con mia immensa sorpresa, un cappucino con panna e cornetto.

 Mentre lo sorseggiavo con gusto,  mi guardava negli occhi, in modo strano

 -Novità ?- Ad un certo punto, mi chiese,  mentre imbottita di curiosità fino alla punta dei capelli, attendeva la mia risposta.

Mi alzai di scatto, seccata, lasciando  lei,  metà cappuccino ed anche il cornetto senza risposta, tutti sorpresi ed increduli di quel gesto e, tornai a casa. Mi sedetti sulla poltrona, per riposarmi, ma l'essere osservata e trafitta dai soliti quattro occhi,mi impedì di trovare riposo.

Nonostante quel lancio repentino di sguardi, il loro comportamento era più soft, erano più tranquille, e assennate, ed evitavano di piantarmi le solite grane, di sempre.

Emanuele una mattina, dopo avermi scrutato in lungo ed in largo, mi disse, che ero diventata più bella.

Io, mi specchiavo curiosa, con l'intento di riuscire a trovare la bellezza che lui vedeva, senza riuscirvi.

In quei giorni mi sentivo come un' ubriaca, di fronte ad un  bivio: mi si presentavano due strade, molto diverse tra loro ed io non sapevo decidermi quale delle due intraprendere. 

Mi coricai, con quel dubbio, ma fiduciosa che la notte mi avrebbe portato consiglio, come era solita fare con tutti.

Avrei imboccato la strada della preoccupazione,  lasciando senza i miei passi l'altra, oppure mi sarei inoltrata nella strada della felicità, lasciando l'altra deserta della mia persona ? 

All'alba, supportata dal prezioso consiglio della notte, avrei sicuramente preso una decisione.

Appena aperti gli occhi, incontrai la luce del sole, che con prepotenza entrava dalle fessure delle persiane, e mi sentii spingere, in una direzione.

Per come sono io, che riesco sempre ad incontrare in ogni novità, una massiccia dose di curiosità ed entusiasmo, mi sentii scivolare nell'ingresso della strada più rosea.

L'unico mio grande problema, era quello di dover rendere pubblica la novità.

Un evento di cui solo io, ero al corrente, ma che dovevo svelare ad ogni costo, perché riguardava anche la mia famiglia.

Una sera dopo aver collocato tutti i membri della famiglia, fidanzatino di Giulia compreso, davanti ad una abbondante razione di  succulenta pasta al forno, rivelai a tutti, con occhi scintillanti di gioia, di essere in attesa del terzo figlio.

L'aver spartito il mio dolce segreto, con tutti i miei cari, così, semplicemente: a fette, proprio come fosse una torta, contribuì a regalarmi quel  tipo di benessere che si rivelò assai utile, ai fini dell'attesa della piccola Susanna.

 

Che nacque un giorno luminoso d'estate, senza arrecarmi le gravi conseguenze, che la sua nascita, a detta di diversi “luminari,” avrebbe dovuto.

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